Published On: 18 Marzo 2024
Condividi questo articolo

Torino 17/03/2024

Si è svolta oggi, presso la sala Don Cocco di Valdocco, la conferenza organizzata in collaborazione con Fondimpresa, dal titolo “…Prima di tutto l’uomo – Nuove ‘intelligenze’ per il lavoro e per la vita”. Un appuntamento che ha messo al centro il ruolo dell’uomo nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale applicata alla formazione professionale.

Moderato da Concita De Luca e Gianni Bocchieri, l’evento ha visto la partecipazione di esperti del settore a fianco di rappresentanti delle istituzioni, delle imprese e della formazione, che hanno condiviso le loro visioni su come l’AI possa trasformare il modo in cui apprendiamo e lavoriamo.

Suor Manuela Robazza, presidente della Fondazione CIOFS-FP, apre l’incontro sottolinendo come l’eredità di Don Bosco, il quale per primo ha creduto nei giovani in un tempo di grande trasformazione del mondo del lavoro come quello della rivoluzione industriale, rappresenti una bussola preziosa nel navigare le sfide attuali, rimarcando l’urgenza di una formazione che, oltre a fornire competenze tecniche, si impegni a coltivare individui capaci di contribuire positivamente alla società.

L’assessore al Bilancio di Regione Piemonte, Andrea Tronzano, ha sottolineato come il Piemonte stia attualmente investendo in iniziative volte a rendere la regione un luogo fertile per l’innovazione e l’attrazione di investimenti, puntando su progetti di formazione che abbraccino le nuove tecnologie senza tralasciare la dignità del lavoro manuale.

Elena Chiorino, assessore alla Formazione professionale della Giunta di Regione Piemonte, nel suo intervento ha posto l’attenzione sulla necessità di formare e aggiornare coloro che formano ed ha enfatizzato il grande lavoro fatto finora nella costituzione delle accademie di filiera, come strumento e modello innovativo per la formazione.

Marco Gay, presidente di Cofindustria Piemonte, ha evidenziato come la tecnologia dell’intelligenza artificiale possa portare ad un ritorno altamente positivo nella produzione industriale del territorio, dove il saper fare e il sapere sono certamente centrali ma in parallelo l’AI potrebbe sostenere un accrescimento costante delle competenze delle persone.

Il dibattito si è arricchito, nel secondo tavolo di confronto, con gli interventi di Giuseppe Pirlo, professore ordinario – Università di Bari, esperto della struttura di missione PNRR, Alberto Sarto, owner e CEO SAIET Engineering e Loris Roveda, senior researcher Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale che hanno condiviso esperienze, studi e progetti che li coinvolgono ormai da tempo e che puntano a integrare il “saper fare” dell’uomo con l’intelligenza artificiale. Queste testimonianze hanno messo in luce come l’AI non solo automatizzi processi, ma possa essere un vero alleato nello sviluppo di nuove modalità formative e lavorative in cui l’uomo gestisce e orienta la tecnologia. Chiamati poi ad affrontare il tema delle paure e i rischi legati alla diffusione dell’intelligenza artificiale, pur non negandone la portata e l’imprescindibile considerazione, hanno sottolineato la necessità di un approccio che ponga la formazione al centro: “La formazione rimane il punto centrale da cui partire, tramite la conoscenza si vince qualsiasi paura, si impara a padroneggiare la tecnologia, si capisce quali sono le potenzialità, quali sono i rischi”, sottoliea infatti Roveda.

Amarildo Arzuffi, direttore Area formazione Fondimpresa, ribadisce la necessità di nuovi processi educativi, non solo formativi e tecnologici: la sfida è riuscire a collocare la nostra società in un nuovo mondo.

Suor Silvana Rasello, presidente del CIOFS-FP Piemonte ETS, conclude l’incontro facendo una riflessione ad ampio raggio sulle disuguaglianze sociali che le nuove tecnologie possono aggravare: “Per noi la sfida è proprio questa, riuscire a far sì che non ci siano ultimi, almeno attraverso i nostri percorsi formativi”. Per questo, diventa urgente progettare insieme e ripensare i propri paradigmi formativi come sistema integrato, per dare una risposta migliore dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista della costruzione dell’uomo e della costruzione del sociale.

L’appuntamento ha dunque dimostrato l’impegno condiviso tra istituzioni, accademici e imprese nel promuovere un modello di formazione per i giovani che sia al passo con i tempi, senza mai perdere di vista l’importanza dell’aspetto umano e della responsabilità etica. Il percorso intrapreso è quello di una trasformazione che vede l’intelligenza artificiale non come fine, ma come mezzo per arricchire la formazione professionale e preparare le nuove generazioni e l’attuale forza lavoro alle professioni di un futuro prossimo, con un occhio sempre attento al benessere e allo sviluppo personale di ciascun individuo.