
Nizza Monferrato, 30 Settembre 2025 – Si è svolta oggi, nella rinnovata sede di Nizza Monferrato, la prima assemblea dell’Accademia Piemonte Agrifood, di cui siamo capofila. L’evento ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sui risultati del primo anno di attività e sulle sfide future che attendono il settore agroalimentare piemontese, con uno sguardo attento alla sostenibilità, all’innovazione e al ruolo centrale della formazione.
Una giornata tra reti, innovazione e territorio
A dare il via ai lavori è stata Suor Silvana Rasello, Presidente dell’Accademia Agrifood, che ha accolto i partecipanti presentando i nuovi ambienti e laboratori del CIOFS-FP di Nizza Monferrato, recentemente inaugurati, e illustrando lo spirito che anima l’Accademia: un luogo dove dialogano formazione, imprese e innovazione.
A seguire, il Sindaco Simone Nosenzo, intervenuto portando anche i saluti del Presidente della Provincia di Asti, Maurizio Rasero, ha espresso il suo sostegno a iniziative come questa, che rafforzano il ruolo dei poli formativi locali come risorse attive per lo sviluppo del territorio.
Enrica Pejrolo, Dirigente della Formazione professionale della Regione Piemonte, ha evidenziato il valore strategico delle Accademie di Filiera, definite “un modello di progettazione condivisa sempre più attenzionato anche a livello nazionale”. La sfida, secondo Pejrolo, è duplice: da un lato la necessità di comunicare efficacemente il valore di questo nuovo strumento, dall’altro la capacità di favorire l’innovazione congiunta tra imprese e formazione, creando percorsi virtuosi per il territorio.
Prima assemblea dell’Accademia Piemonte Agrifood: un anno di attività
Nel suo intervento, Giovanna Ciorciari, Referente regionale per le Accademie, ha ripercorso i primi dodici mesi di attività dell’Accademia Agrifood, attualmente una delle 11 Accademie attive in Piemonte. Specializzata nella formazione tecnico-professionale del comparto agroalimentare, l’Accademia lavora in sinergia con enti formativi, associazioni datoriali, ITS e Università. “Le Accademie – ha ricordato Ciorciari – sono chiamate a rispondere ai fabbisogni di interi territori, diventando strumenti dinamici di integrazione tra competenze e opportunità”.
A oggi sono 64 le aziende coinvolte, di cui l’89,1% micro e piccole imprese, con una concentrazione significativa nel territorio cuneese. Sono stati presentati 67 corsi, di cui 47 relativi alla formazione tecnica, con particolare attenzione ai temi della sicurezza alimentare e della sostenibilità.
Transizione ecologica e innovazione: la formazione come leva del cambiamento
Di grande impatto l’intervento di Silvio Barbero, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Accademia e vicepresidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Barbero ha inquadrato la transizione ecologica come una necessità ormai improrogabile per il sistema agroalimentare, responsabile di circa il 35% di gas climalteranti. “Non basta più puntare all’efficienza – ha dichiarato – dobbiamo ripensare i paradigmi economici e formativi, per mettere al centro la rigenerazione, l’integrazione dei saperi e una nuova cultura della sostenibilità”.
La formazione, secondo Barbero, deve diventare laboratorio di sperimentazione e dialogo tra tradizione e innovazione, riscoprendo il valore delle filiere di prodotto, soprattutto per garantire l’inclusione delle piccole e microimprese, di cui il sistema agroalimentare piemontese è principalmente formato.
Le imprese di fronte alla sfida della sostenibilità
A portare la voce delle imprese è stato Gabriele Muzio di Confapi, membro del CTS dell’Accademia, che ha affrontato in modo diretto il tema delle sfide che attendono le micro e piccole imprese del settore agroalimentare. Una realtà frammentata e diversificata, che oggi si trova di fronte a cambiamenti complessi legati alla sostenibilità ambientale, alla transizione energetica e alla digitalizzazione.
Le imprese – ha sottolineato Muzio – devono formare figure professionali, capaci di affrontare temi come l’efficientamento energetico, la misurazione della CO₂, la gestione dei bilanci di sostenibilità, il packaging responsabile e l’adozione di strumenti digitali avanzati. In questo contesto, l’integrazione tra competenze tecniche, manageriali e sociali diventa sempre più cruciale.
Filiera e territorio: costruire reti dal basso
A chiudere la mattinata, Fabrizio Berta, Direttore dell’ITS Agroalimentare, ha posto l’attenzione sul valore delle reti territoriali. “Le microreti – ha affermato – sono spesso i luoghi dove nascono le innovazioni più genuine, spinte da esigenze concrete. L’Accademia deve essere in grado di raccogliere queste spinte e integrarle in un sistema più ampio, capace di valorizzare le eccellenze e favorire la partecipazione dei giovani”.
Nel suo intervento, Berta ha evidenziato anche l’importanza di coinvolgere attivamente i giovani nei processi di cambiamento, offrendo loro spazi di ascolto, confronto e dialogo con le imprese. Non solo destinatari di percorsi formativi, ma interlocutori a pieno titolo, da includere nel sistema per rafforzare il legame tra formazione e realtà produttiva.
Un modello piemontese che guarda lontano
La giornata si è conclusa con un momento conviviale che ha favorito ulteriori scambi tra imprese, formatori, istituzioni e studenti. Il buffet è stato anche l’occasione per valorizzare concretamente il lavoro degli allievi del corso Operatore delle produzioni alimentari del CIOFS-FP di Casale Monferrato, che hanno curato la selezione e la preparazione di formaggi e gelati, prodotti all’interno dell’impresa formativa Gusto CIOFS. Ad accompagnare le diverse proposte gastronomiche, i vini offerti dallo sponsor Lo Zoccolaio, realtà del territorio che ha contribuito a rendere ancora più ricco il momento finale della giornata